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Le felci o Pteridofite sono piante molto antiche, prive di fiori e semi, legate alla spora quale meccanismo di dispersione attraverso il vento. Il loro aspetto è generalmente poco vistoso concentrato nella forma e nella struttura della fronda e i luoghi di crescita sono spesso umidi e ombrosi, lontani dalla luce e dai colori dei prati fioriti, esempio di adattamento alla vita del sottobosco folto, agli anfratti rocciosi, alle ceppaie degli alberi.

Il percorso tematico ha lo scopo di illustrare alcune specie di felci in habitat di faggeta dell’Alpe di Monghidoro, nell’intento di “far conoscere per proteggere queste piante particolari “. Lungo il percorso ci sono alcuni punti per osservare le felci nelle varie fasi di crescita e apprezzare la tipologia del sottobosco.

Descrizione itinerario.

Percorrendo la strada sterrata che dal Fantorno porta alla Croce dell’Alpe, a quota 1185 m si incontra sulla dx l’indicazione per il sentiero n.5 che immette subito in faggeta chiusa sotto il versante della croce dell’Alpe con esposizione N. Nel sottobosco, sul lato sx del sentiero, ai piedi di un faggio è ben visibile un esemplare di Polysticum setiferum con lunghe fronde, accanto ad isolate Dryopteris fillis mas; su ceppaie di faggio con cuscinetti di muschio è riconoscibile il Polypodium vulgare. Dopo circa 1 Km si perviene alla radura indicata come Prato della Catese (1182 m), zona umida con ampio specchio d’acqua (gruppo di Athyrium filix- femina, Dryopteris fillis mas e Pteridium aquilinum), dove confluiscono le acque dalle sorgenti sovrastanti di Sorgente Elena e di Sorgente Giuseppe Monti, con il contributo sempre di “savenelle” minori. Frequenti equiseti, carici e giunchi di varie specie, in giugno-luglio belle fioriture di Cerfoglio (Chaerophyllum hirsutum) e Valeriana (Valeriana officinalis). Seguire sempre il sentiero n.5 per la sorgente Favarina, osservando sul lato sx del sentiero sotto il versante che collega la cima della croce dell’Alpe con il crinale raccordante altre cime alla quota di 1220-1240 m, direzione N/O, numerose Pteridofite (P. setiferum, P. aculeatum, D.fillix mas, Dryopteris affinis subsp.borreri) muschi, licheni, specie acquatiche come carici e giunchi, fino alla Sorgente Favarina (1180 m). Sopra la sorgente, un arbusto di Barba di capra (Actaea spicata) e una Ranunculaceae velenosa. Il versante sotto la sorgente accoglie le acque di scorrimento in un avvallamento del terreno, area dove sono stati tagliati alcuni faggi, e mostra tantissime plantule di felci in rinnovamento (P.setiferum, Dryopteris fillis mas). Frequente l’orchidea Dactylorhiza maculata e la rara Saxifragacea Chrysosplenium alternifolium, nota come Erba milza comune, che fiorisce da aprile ad agosto. Continuando per il sentiero n.5 si passa sotto un tronco caduto, accanto a un’area con faggi a terra. Per salire verso Balzo Arcigno, si prende ripido a sx il n.5, (visibili plantule di Paris quadrifolia nel sottobosco), fino al punto di intersezione con il sentiero n.8 che porta a Balzo Arcigno, punto panoramico da dove è possibile osservare il degradare del versante dell’Alpe verso N. in direzione Piamaggio e Monghidoro. Il sentiero n.8 attrezzato da Oltr’Alpe con gradini e ripulito scende fino a quota 1090-1080 m, dove si osserva un salto di rocce (arenarie della “formazione di Monghidoro”) link a foto del versante sotto Balzo Arcigno con numerosi massi franati nel sottobosco chiuso e fresco, ricco di muschi, felci e dell’ inconfondibile Uva di volpe-Quadrifoglia (Paris quadrifolia). Un cartello indicatore segnala la direzione per il Casellino (prato e radura), ma conviene continuare per il sentiero 8 per restare in quota e completare il percorso “felci”. Il sentiero n.8 incrocia alcuni rii che confluiscono nel Fosso di Campodago, che incide poi sul Rio di Cà Brescandoli, giungendo poi a radure create storicamente dall’associazione Oltr’Alpe come area pic-nic, come il Prato del Gallo e subito attiguo il Prato della Polenta, con la sua sorgente omonima. Dal Prato della Polenta seguendo il sentiero si ritorna in faggeta dove si può risalire al punto di intersezione con il sentiero n.5, seguendo poi il sentiero 8 bis da poco aperto e sistemato che offre la possibilità di ammirare grandi felci nel sottobosco, ampie fioriture di Erbamaga comune (Circaea lutetiana) dai piccoli fiori a 2 petali bianchi -rosei e bifidi, di Stregona dei boschi (Stachys sylvatica) dall’infiorescenza a forma di spiga con verticilli ciascuno di 6 fiori, la cui corolla pelosa spicca per il colore roseo-fucsia a macchie bianche sul labbro inferiore, la Falsa ortica gialla (Lamium galeobdolon) dai fiori gialli. A tratti ed isolati nel sottobosco in luglio, il giglio rosso o giglio di san Giovanni (Lilium bulbiferum o Lilium croceum) e il delicato e roseo Giglio martagone (Lilium martagon) specie protette dalla Legge Regionale n. 2 del 1977, da non raccogliere! Seguendo il sentiero 8 bis si incontra ad un certo punto l’indicazione per tornare a Cà di Fresco, in pratica si continua per il sentiero CAI 907 che attraversa il rio di Campodago, giungendo alle rovine dell’antica Osteria del Fantorno, indicate da un cartello, e quindi in discesa si raggiunge Cà di fresco, sotto la nuova Osteria del Fantorno.

Il percorso naturalistico delle felci è di circa 11 Km, il dislivello è circa 500 m, è un percorso di media difficoltà.

Elenco delle Pteridofite che si incontrano seguendo il sentiero n.5 e n.8:

Polystichum setiferum (Forssk.) T. Moore ex Woyn. (Dryopteridaceae)-Felce setifera. Frequente

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=132%0D%0A%0D%0A

https://www.actaplantarum.org/semi_dispersione/dettaglio_specie.php?id=8&n=1

Polystichum aculeatum L. Roth (Dryopteridaceae)-Felce aculeata – Frequente (sori in più file)

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=129

https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=8779

Polypodium vulgare L. (Polypodiaceae )-Polipodio comune.  Frequente sulle ceppaie di faggio

https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=22773 

Asplenium trichomanes  L. (Aspleniaceae) –Tricomane, Falso capelvenere.  Frequente sulle ceppaie di faggio

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=25

Asplenium ceterach L. (=Ceterach  officinarum Willd.) Aspleniaceae- Cedracca comune. Sporadica. Rocce e muretti, frequente a bassa quota.

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=42

 

Gruppo di Dryopteris

Dryopteris filix-mas (L.) Schott (Dryopteridaceae)-Felce maschio. Frequente

https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=20543

Dryopteris borreri (Newman) Newman ex Oberh. & Tavel. (Dryopteridaceae)- Felce di Borrer. Frequente https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=69

Dryopteris cambrensis (Fraser-Jenk.) J. Beitel & W.R. Buck (Dryopteridaceae)-Felce del Galles. Rara  (M.Freddi) https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=70

Dryopteris dilatata (Hoffm.) A. Gray (Dryopteridaceae)- Felce dilatata. Rara (M.Freddi)

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=73

Dryopteris carthusiana (Vill.) H.P. Fuchs (Dryopteridaceae)- Felce certosina. Rara

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=71

Athyrium filix-femina (L.) Roth (Woodsiaceae)- Felce femmina. Frequente al prato della Catese, sorgente Favarina radure di faggeta

https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=22541

Gymnocarpium dryopteris (L.) Newman (Woodsiaceae)- Felce delle Querce-Rara all’Alpe. Sporadica a M.Freddi

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=93&pid=-1&p=2

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn (Dennstaedtiaceae) subsp. aquilinum (Felce aquilina). Frequente spec.nelle radure di faggeta https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=8253

https://www.actaplantarum.org/galleria_flora/galleria1.php?view=1&id=49

 

Equiseti

Equisetum telmateja Ehrh. (Equisetaceae)- Equiseto maggiore.  Frequente in zone umide

https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=91

Equisetum arvense L. (Equisetaceae)- Equiseto dei campi . Frequente, pozza del Fantorno, zone umide

https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=15124

Equisetum palustre L. (Equisetaceae)- Equiseto palustre.  Localizzato nelle pozze e aree umide in faggeta (prato della Catese) https://www.actaplantarum.org/flora/flora_info.php?id=87

 

Licopodi

Huperzia selago (L.) Bernh. ex Schrank & Mart.- Lycopodiaceae-Licopodio abietino raro-localizzato a  M.Freddi

https://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=2107

 

Elenco dei muschi che si incontrano seguendo il sentiero n.5 e n.8.

Leucobryum glaucum, Pleurozium schreberi , Eurhynchium riparioides, Rhynchostegium riparioides

 

Elenco dei Licheni che si incontrano seguendo il sentiero n.5

Peltigera horizontalis (Huds.) Baumg.., Cladonia fimbriata

 

Bibliografia- Parte consultata per le Pteridofite

BONAFEDE F., MARCHETTI D., TODESCHINI R., VIGNODELLI M., 2001 –  Atlante delle Pteridofite della Regione Emilia Romagna. Riconoscimento, distribuzione e note sull’ecologia delle pteridofite (felci e piante affini) in Emilia-Romagna (Italia settentrionale). Bologna : Regione Emilia-Romagna, Assessorato agricoltura, ambiente e sviluppo sostenibile.

BONAFEDE F., VIGNODELLI M., MARCHETTI D., ALESSANDRINI A., 2016 – Felci dell’ Emilia Romagna, distribuzione, monitoraggio, conservazione. ISTITUTO BENI ARTISTICI CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA.

MARCONI G. , CORBETTA F. , 2013 – Flora della Pianura Padana e dell’Appennino Settentrionale. Fotoatlante della flora vascolare. Zanichelli. (link a Felci_dell_Emilia-Romagna.PDF)

HANS MARTIN JAHNS, con la collaborazione di A. K. Masselink, 1992 – Felci, muschi, licheni d’Europa. Franco Muzzo Editore.

DINO MARCHETTI, 2004 -Le Pteridofite d’Italia Annali del Museo Civico di Rovereto.

Carta turistica escursionistica di Monghidoro scala 1:20.000 – COMUNE DI MONGHIDORO- CAI.

https://www.actaplantarum.org/index.php

Si ringrazia il Dott. Fausto Bonafede, WWF Bologna per il contributo all’identificazione delle specie, la revisione del testo, per le foto e soprattutto per la partecipazione attiva ai sopralluoghi del 2015-2016 presso l’area dell’Alpe di Monghidoro e di M. Freddi con Michele Vignodelli e Enrico Rossetti per Oltr’Alpe.